Gli obiettivi iniziali di questo progetto sono tre:
1 - dare voce ad una generazione dimenticata: i giovani. Purtroppo, l'epoca in cui stiamo vivendo, in Italia, sta penalizzato la generazione dei giovani di oggi, che non riesce più ad avere una collocazione precisa in una società che ti costringe a pensare all'Europa non come ad un libero spazio di confronto e di crescita, ma come ad un luogo dove scappare dalla disoccupazione e da una depressione più che economica, sociale e psicologica. Attraverso la radio, si cerca di abbattere il "muro" che si è creato tra le diverse generazioni: l'obiettivo è superare l'incomunicabilità tra i giovani e chi giovane non lo è più.
2 - svincolare il contenuto dalla forma: in una società dominata dall'immagine, spesso la forma, attraverso cui i pregiudizi "bruciano" le persone, diventa più importante del contenuto. Utilizzando la radio, un mezzo in cui la voce, quindi il contenuto, viene messo al centro del discorso, si da la possibilità ad ogni persona di essere ascoltata, senza essere giudicata dal proprio aspetto, provenienza geografica o contesto sociale.
3 - sperimentare diversi format radiofonici: Controcultura, le interviste e le rubriche tematiche. La prima stagione di Controcultura nasce con un format di 14 puntate tematiche, dove l’obiettivo è quello di rendere argomenti difficili fruibili, accattivanti e interessanti “all’orecchio” di qualsiasi persona: un coinvolgimento emotivo, intellettuale e culturale da parte di chi ascolta. Nelle stagioni seguenti, l’obiettivo successivo è stato quello di coinvolgere l’ascoltatore nelle registrazioni: dare la possibilità all’ospite di portare le proprie storie lavorative, familiari ed emotive. La passione, il sostegno, gli interessi degli ospiti hanno contribuito a realizzare diverse rubriche tematiche specifiche.